Trenta3 copertine al teatro non è soltanto una mostra. È forse
un’esperienza che scaturisce da un esercizio di memoria. È il salto nel passato
che l’artista ci permette di compiere soltanto osservando i suoi lavori.
Visioni intuite e fuggevoli ci
consentono di inquadrare ogni copertina all’interno di una cornice
storico-sociale ben evidente. Potremmo parlare di istantanee di una storia,
flashback materici di un artista che non rinuncia a trasmettere una personale
chiave di lettura di ciascuna delle trentatré copertine di LP sulle quali
lavora.
Dipinge, fotocopia, strappa, attacca e compone: la
deformazione professionale del grafico non lo allontana dal ruolo di artista ma
anzi rimarca questa sua volontà di affermarsi come tale. Il suo lavoro di
studio e ricerca coinvolge sia la forma che i contenuti ed è più che mai teso
alla contaminazione e agli incroci, tipologie di azione imposte dalla
comunicazione odierna, multidisciplinare e polifunzionale.
Mauro è un musicista che compone
sinfonie di significati, un poeta che scrive in versi con le immagini.